L’economia circolare ci aiuta a riconsiderare la ricchezza di componenti di cui un oggetto di scarto può essere fatto.
È il caso dei PFU – Pneumatici Fuori Uso. Le gomme di cui sono attrezzate le nostre auto sono infatti composte da materiali all’avanguardia, ovvero polimeri di altissima qualità con caratteristiche chimico-fisiche che devono rimanere inalterate e resistere agli sforzi a cui ogni pneumatico è sottoposto durante la guida.
Così, lo pneumatico può arrivare alla sua fine vita, mentre la gomma di cui è composto conserva al suo interno materiali completamente riciclabili e riutilizzabili sotto altre forme e per altri utilizzi.
Dopo due tipici passaggi di frantumazione, i resti degli pneumatici sono ridotti in particelle fini per poter separare facilmente gomma, acciaio e fibre tessili che li componevano. Un ulteriore trattamento produce il granulo e il polverino, che dovranno essere separati a seconda della granulometria per poter essere destinati alla produzione di nuovi oggetti.
In entrambi questi passaggi entra in gioco, ad esempio, la nostra gamma di vibrovagli C-Line, grazie alla quale è possibile separare il prodotto in granulato (tipicamente 0.8-20 mm) e polverino (<0.8 mm).
Qui un breve video di un test effettuato con il prodotto inviatoci da un cliente: